Questa mattina, nell’ambito della Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, in Sala del Tricolore si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione al progetto ‘Banchi d’estate 2024’, promosso dal Comune di Reggio Emilia e coordinato dal Fondazione centro interculturale Mondinsieme al fine di supportare i percorsi di integrazione linguistica in previsione dell’inserimento scolastico di studenti non italofoni.
L’incontro è stato aperto dall’intervento dell’assessora all’Educazione con delega all’intercultura e ai diritti umani Marwa Mahmoud; Flavia Avesani del servizio comunale Intercultura e Chiara Greco della Fondazione Mondinsieme hanno poi presentato il progetto, seguite dal contributo di docenti, volontari e partecipanti ai percorsi di integrazione linguistica. Al termine della cerimonia che ha chiuso il programma dell’edizione 2024, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione.
“Se come comunità – ha detto l’assessora Mahmoud, sottolineando il significato di tenere l’ultima lezione del progetto in Sala del Tricolore – ci prefiggiamo di dare a tutti i nostri giovani concittadini gli strumenti per crescere consapevoli di sé, del contesto sociale in cui vivono e di trovare la propria strada nel mondo, significa che siamo tutti impegnati come agenzie educative a mettere a disposizione in modo equo ciò di cui ciascun bambino e bambina, ragazzo e ragazza ha bisogno. In Italia il numero di minori entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano è andato crescendo negli ultimi anni, passando da 22.984 nell’anno scolastico 2018-19 a 29.189 nell’anno scolastico 2022-23, rappresentando ad oggi lo 0,4% del totale degli studenti e il 3,9% del totale degli studenti senza cittadinanza italiana.
“Questi numeri non spaventano – ha continuato l’assessora Mahmoud – e, soprattutto, non sono strumentalizzabili perché ciascuno corrisponde ad una persona minorenne con un’identità plurale e in evoluzione e vogliamo pensare che sia doveroso nei confronti di questa persona e della comunità coesa che vogliamo costituire, che tutte le istituzioni e le agenzie educative facciano la propria parte per creare le condizioni per diventare italofoni in breve tempo, di familiarizzare rapidamente con l’italiano quale nuova lingua di studio, oltreché di vita, e quale strumento imprescindibile per autodeterminarsi con consapevolezza nei passaggi delicati di crescita che si hanno dinanzi a sé”.
I corsi, che sono iniziati il 2 luglio scorso e si sono appena conclusi, sono stati ospitati nel Liceo Ariosto-Spallanzani e hanno visto 92 iscritti provenienti da 24 paesi: Albania, Bangladesh, Cina, Costa d’Avorio, Egitto, Filippine, Georgia, Ghana, Guinea, India, Libia, Marocco, Moldova, Nigeria, Pakistan, Palestina, Perù, Repubblica Dominicana, Senegal, Sri Lanka, Togo, Tunisia, Ucraina e Venezuela. Sono state realizzate quattro classi suddivise per età, dai 12 ai 17 anni, e livello linguistico, per un totale di 12 ore di lezione settimanale dal martedì al venerdì, coordinate da quattro docenti titolari e qualificate nell’insegnamento dell’italiano lingua seconda, una volontaria adulta, due volontari del progetto ‘Giovani protagonisti’ e tre operatori del Servizio Civile che partecipano al progetto ‘Ubuntu’.
“Mondinsieme – ha spiegato Chiara Greco di Fondazione Mondinsieme e referente del Patto educativo interculturale – ha un mandato trasversale per sostenere lo sviluppo di politiche interculturali e di contrasto alle discriminazioni razziste in molti ambiti della vita sociale, educativa e culturale, ma ha cercato in questi anni di dare un contributo specifico in favore dell’integrazione linguistica degli studenti e delle studentesse non italofone, non essendo previsto in modo sistemico e strutturato. Pensiamo però che sia necessario agire in rete e in modo diffuso, mettendo a valore le risorse strumentali e le competenze già presenti nelle diverse agenzie educative, per dar vita a percorsi che si rinforzino mutuamente: dai corsi di italiano L2 con insegnanti qualificati, a programmi di tutoraggio tra studenti con la stessa lingua madre, a immersioni in attività pomeridiane di socializzazione e orientamento sul territorio. Senza mai dimenticare che le persone minorenni e le loro famiglie – che sono nuove nel nostro territorio – hanno bisogno di uno specifico accompagnamento, ma la relazione con loro non può e non deve ruotare intorno all’appiattimento su quel bisogno.
“Nessuno di noi – ha concluso Greco – è una cosa sola, nessuno di noi è solamente portatore di un bisogno, ciascuno di noi ha bisogno di essere visto, riconosciuto e rappresentato nella propria complessità e ricchezza. Non per nulla il nostro motto da ormai molti anni è mutuato da Danilo Dolci, un pensatore, sociologo ed educatore che ha fatto della reciprocità il proprio metodo e il proprio scopo e ci ha insegnato che ‘ciascuno cresce solo se sognato’”.
Collegata all’iniziativa di consegna degli attestati, martedì 10 settembre, nella stessa Sala del Tricolore, si era svolta la cerimonia di consegna delle cittadinanze da parte del presidente del Consiglio comunale Matteo Iori, alla presenza del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Paolo Bernardi, del dirigente del Cpia Reggio Sud Luciano Caselli e dei rappresentanti della Rete Diritto di Parola (Ceis, Passaparola Aps, Filef Reggio Emilia, Città Migrante, Dimora d’Abramo, ‘Accqua’ Accademia di Quartiere).
Con la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, che si celebra ogni anno l’8 settembre, si ribadisce come l’alfabetizzazione sia un diritto umano fondamentale per tutti che apre la porta al godimento di altri diritti umani, a maggiori libertà e alla cittadinanza globale. Una base per consentire alle persone di acquisire maggiori conoscenze, competenze, valori, per promuovere una cultura di pace duratura basata sul rispetto dell’uguaglianza e della non discriminazione, dello stato di diritto, della solidarietà, della giustizia, della diversità e della tolleranza e per costruire relazioni armoniose con se stessi, con le altre persone e con il pianeta.
Tema di questa edizione della Giornata era ‘Promuovere l’educazione multilingue: l’alfabetizzazione per la comprensione reciproca e la pace’.