Ho finalmente ritirato la tessera elettorale. Per me, uno dei motivi principali per cui la cittadinanza è importante, è il diritto di voto. Si tratta di una grande responsabilità, oltre che di un diritto, nei confronti dello Stato in cui si vive, del proprio Stato. Fino a questo momento non mi sono mai sentita responsabile per le decisioni riguardanti l’Italia. Questo mi ha anche fatto sentire come se fossi ancora minorenne, come se non potessi “capire” la vita degli adulti, dei cittadini italiani che magari preferiscono non votare, talvolta. È come quando da bambina mi dicevano: “Questo lo capirai quando sarai grande” e ridevano.
Il voto è un’opportunità importante per raggiungere una felicità collettiva senza utopie. È lo strumento principale delle democrazie per cercare di creare una società giusta e accogliente a casa propria. Grazie al voto, si esprime un’idea personale, ma anche un’idea comune, perché i voti sono tanti e moltiplicano il pensiero, facendolo uscire dall’individualismo.
Il voto è una promessa, un’intenzione e un piano d’azione che una società fa a sé stessa. È uno strumento di potere positivo e fondamentale. Quando si vota, non ci si può sbagliare, né prendere la cosa alla leggera. È, soprattutto, uno strumento necessario per chi, come me, è cresciuto in Italia, dove la legge sulla cittadinanza nega il diritto di voto a tantissime persone che, invece, hanno una voce e devono poterla far sentire, poter parlare esercitando questo potere come tutte le altre cittadine e tutti gli altri cittadini.
Il voto è uno strumento di comunità e anche le e gli italiani senza cittadinanza ne fanno parte. Non ha senso negare loro questa responsabilità, perché se lo facessimo, ne risentirebbe la democrazia e la storia italiana, nella quale si sono verificati tanti periodi di lotta per dei diritti fondamentali. In un’epoca postmoderna come la nostra, è necessario costruire comunità e guardare bene in faccia le persone con cui costruirla. Sono tante, molte di loro non hanno la cittadinanza, ma saranno sempre lì quando servirà manifestare il proprio dissenso, quando si tratterà di ricostruire la democrazia, quando si dovrà chiedere giustizia. Se ci guardate in faccia e ci riconoscete, possiamo essere una comunità.
Diana Bota – Consigliera di gestione di Mondinsieme
Diana Bota vive nella provincia di Reggio Emilia dall’età di 9 anni. Nata in Ucraina, ha completato la maggior parte del suo percorso scolastico in Italia e grazie alla comunità di Reggio Emilia ha appreso l’importanza delle associazioni nell’ambito interculturale e l’importanza dell’attività sociale. Da anni è attiva, insieme ad altre attiviste e attivisti nel lavoro per l’approvazione di una equa riforma per la cittadinanza in Italia. Dal 2019 è eletta dall’Assemblea di Mondinsieme nel consiglio di amministrazione. È co-protagonista di una serie di campagne e iniziative per la riforma della legge sulla cittadinanza.
Si è diplomata presso l’istituto Ariosto Spallanzani e si laurea in Lingue e letterature per l’Editoria e successivamente in Editoria e Giornalismo all’Università Degli Studi di Verona. Attualmente è dottoranda di ricerca in Lingue e letterature straniere, dove approfondisce gli studi sul modernismo ucraino.
Ha giurato sulla Costituzione e la Repubblica Italiana al Comune di Gualtieri in data 17/12/2024, dopo quasi 20 anni di vita in Italia e dopo aver presentato la richiesta di cittadinanza a giugno 2022.