siccs-logo

Il progetto SICCS “Strategie interculturali per costruire coesione sociale” è promosso dalla Prefettura di Reggio Emilia in partenariato con l’Università di Modena e Reggio Emilia, il Centro interculturale Mondinsieme e la Fondazione E35.

È sviluppato nell’ambito del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 (FAMI), uno strumento dell’Unione Europea istituito tramite Regolamento n. 516/2014 con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno, compresi quelli sociali.

In particolare, il progetto FAMI SICCS nasce dall’esigenza di affrontare la tanto complessa quanto fondamentale sfida dell’integrazione dei migranti, specie quelli di seconda generazione, che un territorio vivace e dinamico come quello di Reggio Emilia pone all’attenzione delle Istituzioni in generale e della Prefettura in particolare.

Quest’ultima, in un’ottica di lungo periodo, intende rafforzare la propria azione quale soggetto istituzionalmente preposto all’attività di mediazione, idoneo, cioè, a cogliere ed interpretare le tendenze, le esigenze e i fermenti della realtà locale e ad operare una sintesi fra le diverse esperienze di dialogo interculturale e interreligioso che nel tempo hanno visto il coinvolgimento di attori pubblici e società civile.

Investire sul ruolo che le comunità di cittadini di origine straniera, inclusi i luoghi di culto, giocano sul rafforzamento della coesione sociale e la prevenzione del conflitto, della disparità e della marginalità sociali è l’obiettivo cardine del progetto. Il contributo che le associazioni religiose e le comunità della diaspora possono offrire al territorio rappresenta, infatti, un giacimento interculturale da valorizzare e istituzionalizzare, in un’ottica di costante condivisione dei valori costituzionali.

Obiettivi
1.Migliorare la comprensione del fenomeno della marginalità sociale dei giovani con background migratorio presenti sul territorio provinciale e valutare l’efficacia delle relative risposte territoriali tramite un’attività di studio e ricerca condotta dall’Università di Modena e Reggio Emilia.
2. Rafforzare le competenze interculturali degli operatori pubblici attraverso la predisposizione, da parte del Centro interculturale Mondinsieme, di un percorso formativo rivolto ai funzionari e agli impiegati della Prefettura e di altri enti della Provincia.
3. Favorire la partecipazione istituzionale delle comunità migranti e religiose. La costituzione di un Tavolo per il dialogo interreligioso presso il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione della Prefettura di Reggio Emilia servirà in concreto a promuovere il coinvolgimento delle diverse confessioni nella vita sociale, culturale e civile della Provincia.
4. Valorizzare la partecipazione delle nuove generazioni attraverso la sperimentazione di azioni pilota innovative e propedeutiche all’integrazione dei giovani di origine straniera, ideate da associazioni, cooperative o altri attori del territorio al fine di prevenire i fenomeni di marginalizzazione.
5. Costruire una strategia interculturale sul dialogo interreligioso e interculturale, di portata provinciale, da ottenersi attraverso un percorso partecipativo, articolato in una serie di incontri territoriali tra attori pubblici, associazioni e cittadinanza.
Il progetto nasce dalla volontà della Prefettura di Reggio Emilia di costruire una strategia interculturale di portata provinciale, da ottenersi attraverso un percorso articolato in incontri territoriali tra attori pubblici, associazioni e cittadinanza, e di istituzionalizzare un Tavolo per il dialogo interreligioso presso il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione della Prefettura, che consenta alle istituzioni e alle diverse confessioni religiose di confrontarsi in modo continuativo e stabile su tematiche di interesse comune. Investire sul ruolo che le comunità di cittadini di origine straniera, inclusi i luoghi di culto, giocano per il rafforzamento della coesione sociale e la prevenzione del conflitto, della disparità e della marginalità sociali è l’obiettivo cardine.

Nell’ambito del progetto, Mondinsieme ha messo a disposizione la sua esperienza ventennale di costruzione di percorsi di dialogo interculturale e di facilitazione di relazioni tra il livello istituzionale e quello della società civile.Nella prima fase progettuale, Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia) ha condotto una ricerca volta ad analizzare i fattori di rischio e gli indicatori di disagio sociale e a valutare l’efficacia delle iniziative territoriali in atto, tanto per una messa a sistema di quelle già in essere quanto per la costruzione di una cornice di riferimento comune per avviarne di nuove. Di particolare rilievo è stata l’individuazione dei referenti dei luoghi di culto provinciali con cui avviare la pianificazione di interventi a sostegno del dialogo interreligioso insieme ad amministratori locali, provinciali e a funzionari di governo.

Pubblicazione