Due mesi di iniziative e progetti promossi dalla Fondazione Mondinsieme e da 4 associazioni dell’Assemblea del Centro Interculturale. Incontri, arte, cultura, teatro e il calendario interculturale, sono alcune delle iniziative promosse grazie a “Intercultural_Mente” il progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna grazie al bando annuale per la promozione della cultura di pace e dei diritti umani.
CALENDARIO INTERCULTURALE
Nelle prossime settimane sarà in distribuzione il Calendario interculturale 2026, pensato per sviluppare progetti educativi, iniziative culturali e momenti di riflessione per valorizzare il significato delle feste delle celebrazioni reggiane e dei reggiani con background internazionale. Un calendario realizzato con le diaspore rappresentate nell’Assemblea del Centro Interculturale per le giornate internazionali e le festività laiche e religiose che sono importanti per molti concittadini. In particolare nel 2026 gli approfondimenti saranno dedicati ad alcune delle lingue madre presenti a Reggio Emilia e a dei focus sui progetti interculturali sviluppati dal Comune di Reggio Emilia e da Mondinsieme. Purtroppo è ancora diffusa l’idea che quando si parla di “dialogo interculturale” questo sia rivolto soltanto a chi non è parte di famiglie italiane dal 1861. Invece questo riguarda tutte e tutti, a prescindere dalla nazionalità, dai percorsi di vita, dalle origine, dalle lingue o dialetti parlati, dalla fede praticata, dalla propria sensibilità culturale. Per questo motivo mese dopo mese il Calendario cercherà di condividere la prospettiva interculturale, che in realtà cerca di prendere in considerazione i portati di tutte e tutti coloro hanno contribuito alla sua realizzazione.
INDIPENDENZE IN FESTA
In queste settimane c’è stato un primo appuntamento con l’associazione della diaspora della Costa d’Avorio per celebrare l’indipendenza con un incontro dedicato al paese come destinazione per turismo e opportunità in altri settori promosso alla Casa di Quartiere Orti con il Consolato della Costa d’Avorio di Milano.
Per celebrare l’indipendenza dell’Albania sono stati pensati due momenti, venerdì 21 novembre alle 18.30 al Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro un incontro su “L’altra sponda dell’Adriatico: intrecci politici e culturali tra l’Albania e l’Italia” con Niccolò Lucarelli, organizzata da Consorzio Quarantacinque, Cooperativa sociale Rigenera, Fondazione Mondinsieme, Istoreco, Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro e Shqiponja APS. Sabato 29 novembre dalle 20 al centro sociale Tricolore la diaspora albanese celebrerà la festa di indipendenza e della bandiera con gli artisti Erzen Sina, Luziana Tahiri, Eri Durrsit e Artan Pajo. In programma anche sabato 20 dicembre sempre a Salvaterra ci sarà la festa di indipendenza dell’Associazione dei Burkinabè di Reggio Emilia e dell’Emilia-Romagna.
Sabato 15 dicembre a Salvaterra si terrà nel pomeriggio un incontro-festa promosso dall’associazione Moutahabina Fillahi. Sabato 27 dicembre cena annuale dedicata a celebrare la pace e i diritti umani con l’associazione senegalese di Reggio Emilia e Provincia, appuntamento sempre al centro sociale Tricolore.
ABITI, MODE E SOUVENIRS
Il 22 novembre inaugura una mostra al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, in continuità con i percorsi costruiti insieme alle associazioni della diaspora e associazioni interculturali, soggetti aderenti alla Fondazione Mondinsieme, e con i Servizi culturali del Comune di Reggio Emilia, l’obiettivo del progetto InterculturalMente è valorizzare il ruolo delle diaspore, dando loro spazi e opportunità di autorappresentazione, accompagnando tutta la città e i suoi cittadini e cittadine ad una lettura complessa e consapevole del contesto plurale e interculturale nel quale viviamo e facendo emergere diverse prospettive e dimensioni dei vissuti e dei contesti di provenienza delle persone con background internazionale, attraverso molteplici linguaggi artistici.
Quest’anno, la mostra Radici propone un percorso visivo dedicato a tessuti, abiti e accessori, nato da un progetto partecipativo che ha coinvolto otto associazioni interculturali di Reggio Emilia collegate ad altrettanti Paesi della diaspora: A.B.R.E.E.R. – Associazione dei cittadini del Burkina Faso di Reggio Emilia e dell’Emilia Romagna, Associazione maliana Badegna, Associazione dei Nigeriani di Reggio Emilia e provincia, Associazione per lo sviluppo della comunità Tamil del territorio reggiano, Associazione filippina Bahaghari, NSAA Kente Group, Associazione moldava Plai e Associazione albanese Shqiponja.
Le associazioni partecipanti sono detentrici dei saperi e dei significati simbolici e spirituali legati ai tessuti e ai modi di vestire di diverse zone geografiche del mondo, ma anche di memorie affettive e familiari collegate ai capi esposti.
Il percorso espositivo invita a superare l’idea statica di “costume tradizionale”, che può portare con sé delle visioni stereotipate sulle persone che lo indossano. Come le identità, l’abbigliamento è un campo dinamico e composito, in cui la tradizione si trasforma coerentemente con le evoluzioni sociali che influenzano gusti e pratiche del vestire.
Aprire gli immaginari significa decostruire immagini consolidate e interrogarsi su ciò che i tessuti e la loro storia raccontano, lasciandosi guidare da chi ha scelto cosa esporre e condividendone con il pubblico i significati.
Indossare un abito non è mai solo celebrare un rito o evocare un passato: è un corpo che si autorappresenta e si comunica per come vuole essere riconosciuto nella sfera delle relazioni sociali. Nelle mani di stilisti e sarti della diaspora, alcuni anche attivi in Italia, gli abiti e i tessuti vengono reinterpretati e diventano parte integrante del presente. Indossati in modi personali e creativi, continuano a raccontare identità vive e in movimento. Sabato 13 dicembre sempre ai Musei Civici di Reggio Emilia ospiteranno un fashion show concepito come dispositivo narrativo volto a illustrare le potenzialità delle nuove forme di creatività e imprenditorialità delle generazioni afro-discendenti. L’iniziativa nasce dall’incontro con Mame Saliou, giovane imprenditore italo-senegalese nel settore della moda.
Originario del Senegal e in Italia da nove anni, Mame Saliou ha aperto nel 2024 un atelier nel centro storico di Reggio Emilia. La sua formazione affonda le radici nel contesto familiare, dove l’insegnamento dello zio costituisce il primo approccio all’arte sartoriale, esperienza che ben presto si trasforma in passione. Il suo percorso prosegue da autodidatta, arricchito dall’incontro con un sarto da cui apprende le tecniche della modellazione della giacca maschile.
Per il fashion show, Saliou trae ispirazione tanto dal patrimonio culturale del proprio paese d’origine quanto dai repertori della moda contemporanea e si conferma un talento in grado di ampliare e arricchire il canone del “made in Italy”.
Un ruolo determinante nel suo percorso professionale è rappresentato dall’incontro con la famiglia Bigliardi, storici proprietari di una merceria reggiana, che gli ha consentito di acquisire familiarità con le prime macchine da cucire e costituisce tuttora un punto di riferimento tecnico e umano fondamentale.
Ispirato al titolo della mostra Souvenir & Roots il fashion show propone un viaggio intimo tra Senegal e Italia, restituisce la sua esperienza di giovane professionista cresciuto tra due continenti, entrambi presenti e vitali nella sua identità, e valorizza la professione artigianale del sarto.
La collezione comprende anche l’utilizzo di tessuti tradizionali come il Bogolan del Mali, il Kente del Ghana e il Wax del Senegal, reinterpretati attraverso un linguaggio contemporaneo. Dai mercati di Dakar alle strade di Reggio Emilia percorse quotidianamente, ogni capo racchiude le tracce del percorso biografico e professionale di Saliou.
TEATRO TRA DUE MONDI
Venerdì 19 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Cavallerizza andrà in scena “Arle-Chino. Traduttore-Traditore di due padroni” spettacolo con Shi Yang Shi e con regia di Cristina Pezzoli. ‘Arle-Chino’ racconta la storia di Yang. Yang è nato a Jinan, nel Nord della Cina, nel 1979. A 11 anni è arrivato in Italia insieme alla madre: è stato lavapiatti, venditore ambulante di erbe e unguenti cinesi sulle spiagge, studente bocconiano, traduttore simultaneo per ministri, imprenditori e registi internazionali di cinema; attore di teatro, tv e cinema, e recentemente, inviato speciale de “Le Iene”. Come molti ragazzi di seconda generazione conosce poco sia la storia della sua ‘vecchia patria’ che della nuova; è obbligato a trovare nuovi equilibri e sintesi tra la cultura del luogo in cui è nato e quella di dove è cresciuto. “Sono cinese perché sono nato in Cina o italiano perché sono cresciuto in Italia?” Yang racconta la sua avventura, il suo viaggio verso l’Italia, e ci trasporta nel suo mondo multicolore di giovane cinese cresciuto nel nostro Paese, regalandoci una storia che sa essere amara, ma anche divertente e piena di speranza. Spettacolo a ingresso gratuito su prenotazione.
LE ASSOCIAZIONI
Il progetto è stato sviluppato e supportato da ben 14 associazioni aderenti all’Assemblea del Centro Interculturale del Comune di Reggio Emilia che promuoveranno una serie di iniziative aperte a tutta la città come occasione di incontro e dialogo. I 14 soggetti sono Abreer Associazione dei Burkinabè di Reggio Emilia, Afrodanzalo, maliana Badegna, nazionale Ghanese, Senegalesi di Reggio Emilia, Volontari Ucraini di Reggio Emilia, FILEF, Moutahabina Fillahi, Nigeriani di Reggio Emilia, Passaparola, Penso a te, Moldava Plai, Albanese Shquiponja, Yiriba e Terraleydi.
Per informazioni e dettagli sulle attività è possibile consultare il sito www.mondinsieme.org o inviare richieste a info@mondinsieme.org






