Buonasera a tutti,
grazie per essere qui stasera. È bello vedere la piazza così piena, vi ringraziamo di cuore per la vostra presenza.
Ci tengo a ringraziare tutti i volontari presenti per il loro impegno, compresi i volontari delle varie associazioni che aderiscono al Centro Interculturale Mondinsieme. Il loro supporto e il lavoro svolto rende possibile la realizzazione di questa serata.
Con queste associazioni ci riuniamo regolarmente nell’Assemblea di Mondinsieme per discutere di progetti interculturali. Lavoriamo su attività di sensibilizzazione, informazione ed educazione, con l’obiettivo di promuovere l’integrazione e lo scambio socio-culturale. Ci occupiamo anche di progetti sanitari, per garantire la prevenzione e la sensibilizzazione sulla salute, così come su importanti tematiche sociali.
Siamo qui oggi in occasione della Pastasciutta Antifascista. La famiglia Cervi decise allora di festeggiare la fine della dittatura e la liberazione offrendo una pastasciutta alla popolazione. Quel gesto divenne simbolo di resistenza, condivisione, umanità e speranza per il futuro.
Da qui vorrei partire per raccontarvi una storia.
Siamo nel 1800, durante il colonialismo in Senegal, nella regione di Ndar. Una donna di nome Penda Mbaye, in occasione della visita del governatore francese, fu obbligata a cucinare un piatto utilizzando solo gli ingredienti scelti dal governatore.
Fu così che inventò un piatto che chiamò Ceebu Jën: riso con pesce e verdure. Questo piatto divenne poi il piatto nazionale del Senegal e simbolo dell’identità senegalese, così come la Pastasciutta lo è dell’identità antifascista.
Il Senegal è un paese situato sulla costa ovest dell’Africa. Confina a nord con la Mauritania, a est con il Mali, a sud con la Guinea e la Guinea-Bissau, e a ovest con l’oceano Atlantico.
Ha una popolazione di circa 19.500.000 abitanti. È una repubblica costituzionale a regime presidenziale, suddivisa in 14 regioni. La capitale è Dakar, la città più popolata, conosciuta per la sua ricca cultura, le spiagge pittoresche e i mercati vivaci.
Il Senegal è conosciuto come il paese della “teranga”, che significa ospitalità: uno stile di vita basato sull’aprire le porte della propria casa per accogliere chiunque con rispetto, calore, condivisione, generosità e amore per il prossimo.
Léopold Sédar Senghor fu il primo presidente del Senegal, intellettuale e poeta, ebbe un ruolo fondamentale nell’unificazione del paese, ponendo le basi per una democrazia.
Cristiano, governò un paese composto per il 90% da musulmani.
Nacque nel 1906 nel villaggio peschereccio di Joal, figlio di un commerciante. Dopo il diploma, continuò i suoi studi in Francia, all’università di Parigi.
Nel 1935 vinse un concorso che gli permise di insegnare, ma la sua carriera fu interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale, durante la quale fu costretto a servire nell’esercito francese, nella 59ª divisione sul fronte coloniale.
Venne catturato dai tedeschi nel 1940 e rilasciato due anni dopo per motivi di salute. Ritornò a insegnare e aderì al Fronte Internazionale Universitario, un organo di resistenza legato al Partito Comunista.
Venne nominato ministro da Charles de Gaulle e divenne membro del partito socialista SIFO. Nel 1948 fondò il Blocco Democratico Senegalese, che diede vita al primo partito democratico del Senegal insieme a Amadou Lamine Gueye.
Guidarono la lotta contro il dominio coloniale francese attraverso manifestazioni, proteste e azioni politiche.
Nel 1955 fu eletto segretario di Stato. Durante questo periodo coniò il termine “negritudine”, con cui affermava con orgoglio la propria identità nera e l’importanza della cultura africana, in risposta alla dominazione coloniale.
Nel 1956 il Senegal ottenne lo status di repubblica autonoma all’interno dell’Unione Francese, e successivamente, grazie alla vittoria alle elezioni legislative, conquistò l’indipendenza.
Nel 1959 fu creata la Federazione del Mali (tra Senegal e Sudan Francese), che però si sciolse dopo un solo anno. Il Senegal ottenne piena indipendenza il 4 aprile 1960.
Senghor promosse un socialismo umanistico e realistico, rifiutando il modello marxista-leninista della lotta di classe e proponendo un approccio collaborativo, basato sulle tradizioni e le strutture sociali africane.
Il suo modello prevedeva un’economia mista – pubblica e privata – per favorire lo sviluppo economico e sociale, senza rinunciare alla libertà individuale.
Senghor credeva che la cultura fosse fondamentale per lo sviluppo e l’emancipazione dell’Africa. Per questo il suo socialismo valorizzava l’arte, la letteratura e la cultura africana.
Fu eletto presidente nel 1962, instaurando un regime autoritario.
Nel 1983 fu ammesso all’Accademia Francese, pubblicando diverse raccolte poetiche.
Guidò il Senegal fino al 1980, quando si dimise. Gli succedettero: Abdou Diouf, Abdoulaye Wade nel 2000, Macky Sall nel 2012, e Bassirou Diomaye Faye nel 2024.
Senghor morì il 20 dicembre 2001 in Francia, a 95 anni. Alla sua morte, il presidente francese Jacques Chirac dichiarò: “La poesia ha perso uno dei suoi maestri, il Senegal un uomo di Stato, l’Africa un visionario, la Francia un amico.”
POESIA – Poesia al mio fratello bianco
Léopold Sédar Senghor
Quando sono nato, ero nero.
Quando sono cresciuto, ero nero.
Quando sto al sole, sono nero.
Quando sono malato, sono nero.
Quando morirò, sarò nero.
Mentre tu, uomo bianco:
Quando sei nato, eri rosa.
Quando sei cresciuto, eri bianco.
Quando vai al sole, diventi rosso.
Quando hai freddo, diventi blu.
Quando hai paura, sei verde.
Quando sei malato, sei giallo.
Quando morirai, sarai grigio.
Allora… di noi due,
chi è davvero l’uomo di colore?
Tutto questo per dirvi che, indipendentemente dalla propria cultura, religione o tradizioni, ogni popolo ha avuto i suoi momenti di resistenza, e ci sono molte similitudini tra di noi.
Tutto dipende dal punto di vista con cui si guarda chi abbiamo davanti.
Oggi stiamo purtroppo perdendo i valori del rispetto e della comprensione del prossimo.
Ci auguriamo che in futuro questi valori vengano coltivati e mantenuti vivi per le prossime generazioni, affinché possano vivere in un mondo di pace e serenità.
Il Comune di Reggio Emilia quest’anno ha aperto lo Sportello Antirazzista, uno sportello aperto a tutta la cittadinanza per denunciare qualsiasi forma di discriminazione nella vita quotidiana.
Invitiamo tutti e tutte a denunciare ogni atto discriminatorio, perché ciò che oggi viene considerato ordinario è spesso un illecito. E questo non deve più succedere.
Marianna Diop
La pubblicazione distribuita durante la Pastasciutta Antifascista
Mondinsieme opuscolo_DEFMamour Diop, conosciuta dagli amici come Marianna, è intervenuta il 27 luglio 2025 in Piazza Prampolini alla “Pastasciutta antifascista – Festa delle Liberazioni nel mondo” in rappresentanza dell’Associazione dei Senegalesi di Reggio Emilia e provincia. Diop ha testimoniato la storia di indipendenza e decolonizzazione del Senegal e del suo primo Presidente, Léopold Sédar Senghor.
Nata a Touba (Senegal), Marianna si trasferisce in Italia all’età di due anni, si laurea in Biologia nel 2021. Durante gli studi, inizia a lavorare come biologa junior presso il laboratorio analisi della Casa di Cura Villa Verde.
All’attività professionale affianca la passione per il graphic design e l’impegno sociale. Ha preso parte a diverse iniziative per la promozione dei diritti e dell’equità ed è stata una delle figure più attive al livello locale nella campagna a sostegno del referendum sulla cittadinanza.